Rat race

Running

Thursday, June 28, 2012

A gentile richiesta (L'uomo calvo...)

E' stato liberatorio uscire dalla sala, surriscaldata dalle emozioni di quell'umanità perduta, salutare frettolosamente, beccarsi qualche pacca sulla spalla e ritrovarsi a camminare alla luce dei lampioni. Smetto di essere uno dei tanti e  torno ad essere io. E non è bello. Non so più scrivere. Quindi sono normale. Quindi i miei giorni saranno finalmente tutti uguali. Figa e soldi, soldi e figa. Mi incammino verso la metropolitana con una pietra nel petto, respiro a fatica l'aria del traffico serale. All'improvviso una mano sulla spalla.  Mi volto di scatto e sento che il mio cuore galoppa. "Ciao Bartel...ti ricordi di me?"
L'uomo è calvo, rasato, alto quanto me, un pò sovrappeso e ha due grandi occhi scuri circondati da tristezza notturna.
"Allora non ti ricordi?"
Nel mio archivio c'è un gran lavoro per confrontare quegli occhi e quella voce con quelli siglati con il nome "amici", sottosezione scuola elementare, media, liceo, università, lavoro...niente. Poi si passa al file "conoscenti" , sottosezioni quartiere, poi metropolitana, supermercato, villaggio vacanza...ho saltato la sezione "nemici", quelli sono pochi e me li ricordo benissimo."No...mi spiace...". Lo guardo meglio e osservo la piega amara e delusa che gli si forma ai lati della sua bocca quasi femminile. Sul mento la fossetta centrale diventa più evidente...BANG!
Fossetta, mento, barba, prima barba, rasoio a lametta wilkinson, acqua calda, quindici anni, tagli, orgoglio virile, la linea del mento, il mento, il mento di Joshua l'ebreo che aveva più barba di tutti...
"Joshua!"
Joshua l'ebreo sorride. Mi ritrovo abbracciato ad un uomo calvo sotto un lampione nella zona impalpabile che separa la sera dalla notte. E' l'uomo calvo che si mordeva il pugno in prima fila. E' Joshua , noi lo chiamavamo l'ebreo perchè quella era la sua religione, non era un peiteto razziasta. Nella mia combriccola c'eravamo io, Joshua l'ebreo, Marty il grasso, Silver la puzza, Ted lo zoppo, e altri tre-quattro appartenenti ad una immmaginaria corte dei miracoli. Io ero Bartel la forfora. Non c'era cattiveria nei nostri soprannomi, solo sfottò, eravamo tutti uguali e amici.
Lo tengo per le braccia e lo allontano da me sorridendogli.
"Joshua...Jo, che ci facevi li? Ma da quanto tempo? Ma dimmi..."
Lui mi riabbraccia felice. Io mi guardo intorno imbarazzato.
"Bartel, Bartel, come sono felice...lo sapevo che eri tu...lo sapevo! Sono due mesi che vado li...sono due anni che non scrivo..."
Me lo dice a capo chino senza guardarmi in viso. So di cosa parla e so anche cosa non mi dice.
"Jo, è un brutto periodo per tutti...coraggio....."
"No Bartel, no tu non capisci...senti ora devo correre a casa..."
Si fruga nelle tasche, estrae il portafogli e da questo un biglietto da visita che mi allunga. Mi prende la mano destra e me la chiude intorno al biglietto.
"Scusa Bartel, devo andare, scusa è tardi...."
I suoi occhi smarriti mi guardano un attimo, il tempo di una pacca sulla spalla poi si volta e trotterella via. Resto fermo dotto la luce del lampione e lo osservo andare via . Dopo cinquanta metri si volta una frazione di secondo e sparisce dietro un angolo. Sono tentato di corrergli dietro, non capisco questo repentino cambio d'umore, ma nella mia vita non capisco molte cose, quindi un apiù una meno non fa differenza. Mi ricordo del biglietto e apro la mano. Le lettere del biglietto sono elegantemente inclinate. Joshua Levi. Tassidermista. Joshua fa l'imbalsamatore. Non l'avrei mai detto. E poi a cosa servono gli imbalsamatori al giorno d'oggi?






Tuesday, June 26, 2012

Se Vedder è un poeta che pochi conoscono

Ok, lo confesso, sono un fanatico dei Pearl Jam. Li ascoltai per la prima volta nel 1992, vivevo a Seattle che allora era il centro del mondo e del movimento GRUNGE. Io non ero grunge, non potevo esserlo, geneticamente incompatibile, ma amavo la musica da vivo in locali tossici e con l'eterna pioggerella di Seattle che annaquava tutto, felicità e tristezza in egual modo mentre si ascoltavano i cento piccoli gruppi di allora. A quei tempi ci si divideva tra amanti dei Pearl Jam e amanti dei Nirvana (Beatles vs Rolling Stones). Io amavo, amo  e amerò i versi di un ex-benzinaio che risponde al nome di Eddie Vedder. Qui due esempi che possono spiegare perchè ogni tanto canto a squarciagola in auto (tanto nessuno sente, fortuna...l'importante che la mia anima ascolti e si senta meglio). I video sono qui accanto. Spero che vi donino serenità come fanno con me . At salut'
Bartel


Wishlist
I wish I was a neutron bomb, for once I could go off
I wish I was a sacrifice but somehow still lived on
I wish I was a sentimental ornament you hung on
The christmas tree, I wish I was the star that went on top
I wish I was the evidence, I wish I was the grounds
For 50 million hands upraised and open toward the sky

I wish I was a sailor with someone who waited for me
I wish I was as fortunate, as fortunate as me
I wish I was a messenger and all the news was good
I wish I was the full moon shining off a camaro's hood

I wish I was an alien at home behind the sun
I wish I was the souvenir you kept your house key on
I wish I was the pedal brake that you depended on
I wish I was the verb to trust and never let you down

I wish I was a radio song, the one that you turned up
I wish...

JUST BREATH
 Yes I understand that every life must end, aw huh,..
As we sit alone, I know someday we must go, aw huh,..
I'm a lucky man to count on both hands
The ones I love,..

Some folks have just one,
Others they got none, aw huh,..

Stay with me,..
Let's just breathe.

Practiced are my sins,
Never gonna let me win, aw huh,..
Under everything, just another human being, aw huh,..
Yeh, I don't wanna hurt, there's so much in this world
To make me bleed.

Stay with me,..
You're all I see.

Did I say that I need you?
Did I say that I want you?
Oh, if I didn't I'm a fool you see,..
No one knows this more than me.
As I come clean.

I wonder everyday
As I look upon your face, aw huh,..
Everything you gave
And nothing you would take, aw huh,..
Nothing you would take,..
Everything you gave.

Did I say that I need you?
Oh, Did I say that I want you?
Oh, if I didn't I'm a fool you see
No one knows this more than me.
As I come clean.

Nothing you would take,..
Everything you gave.
Hold me till I die,..
Meet you on the other side.

Tuesday, June 19, 2012

Alcolista (scrivente) anonimo

"Ciao. Mi chiamo Bartel. Sono 77 giorni che non scrivo più!"
Applauso.
" Non so più scrivere. Ogni tanto apro questo blog per vedere se qualcuno ha lasciato un commento o si chiede che fine abbia fatto."
Silenzio.
" Sono 77 giorni che non posto (fisso). Che devo dire? Non sto male. Tutto procede più o meno come sempre. Anzi, qualche volta, al mattino, mi sento quasi felice. Poi ieri la Nazionale ha pure vinto. E la Grecia resta nell'euro. E l'estate è arrivata. Ma io non so più scrivere. Forse sono una vittima di kindle. Forse leggo troppo e scrivo altro per lavoro, troppo altro, troppo tutto. Forse sono troppo occupato a vivere per scrivere."
Teste che annuiscono convinte.
"Fatto sta che anche senza scrivere io sono felice lo stesso...anzi di più...anzi sai che ti dico? Scrivere fa schifo!"
Applauso scrosciante. Sento le lacrime salirmi agli occhi.
"Si, si è cosi io sono felice anche senza scrivere!!!"
Non riesco a fermare i singhiozzi, mi copro la faccia con l'avambraccio e le mie spalle ballano la rumba.
Piango senza ritegno.
Standing ovation. Lacrime anche in platea.
"La verità...la verità ...è che..."
Mi faccio forza.
"La verità è che pensavo,,,speravo...di esser uno scrittore...invece sono solo uno che scrive e magari sbaglia la punteggiatura...io...io..."
Non resisto, non ce la faccio, sto per ricominciare a piangere.
"Io so lo so...che se non ricomincerò a scrivere la mia vita sarà bella lo stesso...anche di più...lo so...sarò come tutti gli altri...sarò uguale agli altri e felice...e la notte dormirò invece di perdere tempo...a pensare...a scrivere...e non sperare che a qualcuno piaccia ciò che scrivo...ecco, io non voglio più scrivere...non voglio finire per forza le storie che ho cominciato...non voglio...tanto a che serve?"
Ho il viso inondato di lacrime,  devo apparire ridicolo.
Nella sala tutti mi guardano in silenzio. Alcuni si mordono le labbra. Uno in prima fila, calvo e tondo,  si morde il pugno come un bambino.
"Ecco amici, è tutto...voglio arrivare a 100 giorni senza scrivere...ecco...grazie!
Applauso, pacche sulle spalle mentre torno al mio posto. Mi siedo e sospiro. Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! Lo so che non scriverò mai più e sarò felice...