
Qui solo parcheggi a pagamento e piove ancora. Qui accanto a via Filippo Re andrà bene lo stesso. Ti ricordi di tutte le volte che ti venivo a prendere qui ad Agraria per portarti a pranzo da qualche parte? Arrivavo in bici da Giurisprudenza e tu eri cosi felice quando mi vedevi. Una volta mi sono nascosto vicino al bar e ti ho vista parlare, ridere e scherzare con i tuoi amici. Ti toccavi sempre i capelli. Eri cosi bella, sei cosi bella. Mi era piaciuto vederti vivere senza di me. Lo so che lo dicono sempre tutti gli innamorati, lo so. Allora ero pazzo di te ed un po' lo sono anche ora. Mi piacerebbe rientrare li dentro e ritrovarti come allora, ma lo so che non sarà cosi. Però mi piacerebbe. Sarà meglio pensare al lavoro. Ridiamo un’occhiata alla pratica. Qui c’è una foto tessera della persona da contattare. Ha uno sguardo superbo, strafottente, sicuro. Occhi scuri, profondi, pelle curata. Una stempiatura troppo alta per non essere l’inizio della calvizie. Soldi ne deve avere molti. Il vestito è sicuramente di sartoria, la cravatta di seta, con un nodo piccolo un po' fuori moda. La pratica parla di proprietà in mezza Italia, intrallazzi in mezza Europa e viaggi in mezzo mondo. E’ arrivato a metà dell’opera. Verso le tredici sarà in Via delle Belle Arti, proprio qui a 50 metri. E’ un abitudinario, andrà a pranzo nel solito posto. Non mi resta che aspettare. Nell’aria c’è un odore di terra bagnata e di qualcos’altro, qualche fiore del giardino d’agraria qui di fronte si deve essere dischiuso.
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