Poco, pochissimo sodio
Nella mia città al confine tra Piemonte e Lombardia è possibile captare sia il segnale di Rai Tre Lombardia che quello di Rai Tre Piemonte. Così, con abile zapping posso sapere in contemporanea cosa accade sia a Milano che a Torino. Di solito, però, indugio sul Tg Tre piemontese perché Torino è una città sorprendente e misteriosa pur avendo strade dritte e senza curve e poi perché l’accento dei giornalisti devoti a San Giovanni è molto più piacevole di quello dei devoti di Sant’Ambrogio. E poi il look è diverso. Le signore giornaliste piemontesi d.o.c. indugiano in abiti che mia mamma usava (forse, scusa mamma) negli anni 60’-70’, mentre i signori giornalisti si servono da barbieri che propongono ad un cinquantenne una pettinatura con riga al centro e tendine laterali…insomma, qualsiasi notizia è più dolce quando a riferirtela è gente cosi scanzonata e allegra. Qualche giorno fa la notizia dell’ennesima azienda manifatturiera con una cinquantina di operai che chiude i battenti. Tenete presente che negli ultimi quattro anni questo tipo di notizia, insieme agli incidenti stradali, è la più frequente sulle sponde del Po. Quindi tutto nella norma. Invece no. Questa ditta produce etichette per le acque minerali, le etichette serissime che ti dicono se l’acqua che bevi ha una o due particelle di sodio o ti farà occupare (forse) più spesso la toilette o ti farà essere più bello dentro e fuori, insomma quell’insieme di ca…stupidaggini che servono a spendere soldi che si potrebbero risparmiare. Tutto qui? No. La ditta in questione è una parte sana di una azienda francese dichiarata fallita da un tribunale francese (bien sur) per cui, per questioni meramente burocratiche-alchemiche la cassa integrazione per i disgraziati italiani arriverà tra sei mesi perché la controparte (il fallito francese) non vuole mollare un euro e non vuole che il fallimento sia dichiarato da un tribunale italiano. E allora? Allora arrivano i nostri, gli enti locali (regione, provincia e comuni dell’area) che si impegnano a siglare un’ intesa e pagare cash la cassa integrazione. Cinquanta famiglie tirate fuori per i capelli da una brutta situazione e poi non è detto che la piccola azienda non possa risorgere dalle sue ceneri, una volta staccata dalla multinazionale. Due considerazioni di cui una antistorica, forse: 1) tu lavori molto e lavori bene, poi qualcuno a due -tremila chilometri sbaglia qualcosa e tu te ne vai a casa con le tue pezze a nascondere le pudenda (vi ricorda qualcosa?); 2) da noi, gli enti locali, messi essi stessi con le pezze nelle aree critiche (scusi Sig. Sindaco, ma it is a matter of fact), avrebbero potuto aiutare qualcuno? La prossima volta che al supermercato controllerete dalla distanza di un centimetro il contenuto di sodio della vostra acquetta minerale magari ci penserete. Magari non troverete più l’etichetta.
Sei troppo veloce! vedrò di rimettermi in pari in questi giorni!
ReplyDeleteveramente ancora non sono partita. infatti sono in attesa di...
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