Stavo per scrivere un post infarcito di pensieri profondi iniziando con una giustificazione per aver smesso momentaneamente di scrivere, seguita da una previsione ottimistica verso il fine settimana che sarà variabile come capita spesso ultimamente mascherata da esortazione ad andare a votare per i referendum, con una chiusura sulla bellezza della vita. Poi invece ho appoggiato le dita sulla tastiera e ho sentito la necessità di ringraziare qualcuno per ciò che stavo facendo, per la possibilità di poter scrivere liberamente i miei pensieri e di avere persone che li leggono e li condividono o li rigettano, ma sono comunque in contatto in quel momemto con me. Sembra niente, ma è una fortuna, una incredibile fortuna essere liberi. Direte voi "ma che liberi ...siamo controllati, manovrati, ascoltati, mercificati, convinti, ignorati, stritolati...". Forse avete ragione, ma ciò che pensiamo, ciò che amiamo, non ci può essere sottratto tanto facilmente e fuori dalla finestra il sole della pianura padana tira calci alle nuvole e dà una occhiata giù. Quindi cosa costa qui ed in questo momento essere felici di essere liberi, di poter scegliere? Lo fanno anche le statue del mio minicinema che smettono di fare la guerra e vivono qui e ora (cklick it). Buon fine settimana.
Bartel
PS Penny ci sono e prometto che tornerò presto a scrivere
PS ho fatto il militare in Marina...
Io andrò a votare e non smetterò di leggerti. E ora mi chiedo come possa un pugliese (se non ricordo male) che ha fatto il militare in Marina, vivere nella pianura padana :-)). Scherzo. Torna presto che c'è bisogno di pensieri in libertà. Love not war.
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