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Tuesday, October 26, 2010

Bologna sotto la pioggia (II out of III)


L’Adriatico è di cattivo umore sotto la pioggia. L’auto attraversa la cittadina e si avvicina al casello autostradale. A quell’ora la A14 è affollatissima, Tir targati Foggia e auto di Ancona si inseguono verso Nord. Bolognesi e Riminesi scivolano senza fretta a Sud. L’auto grigia è potente, non le interessa giocare e pian piano comincia a contare i caselli: Fano, Pesaro-Urbino, Cattolica, Riccione, Rimini Sud, Rimini Nord. Ogni casello qualche amico, qualche ricordo, qualche gita o qualche lavoro. Tra i tergicristalli in azione arrivano Cesena e le barche di Cesenatico, Forlì e due pazzi furiosi con cui passare le serate in allegria, lo svincolo per Ravenna, Faenza e la sua puzza, Imola e tutte le volte che non sei riuscito ad andare al Gran Premio tanto è meglio in televisione, Castel San Pietro, poi fuori dall’autostrada a Bologna San Lazzaro, poi la tangenziale, viale Stalingrado, il ponte sulla ferrovia, poi a sinistra sui viali e dopo un pò al semaforo a destra su via Irnerio.
 Qui solo parcheggi a pagamento e piove ancora.  Qui accanto a via Filippo Re andrà bene lo stesso. Ti ricordi di tutte le volte che ti venivo a prendere qui ad Agraria per portarti a pranzo da qualche parte? Arrivavo in bici da Giurisprudenza e tu eri cosi felice quando mi vedevi. Una volta mi sono nascosto vicino al bar e ti ho vista parlare, ridere e scherzare con i tuoi amici. Ti toccavi sempre i capelli. Eri cosi bella, sei cosi bella. Mi era piaciuto vederti vivere senza di me. Lo so che lo dicono sempre tutti gli innamorati, lo so. Allora ero pazzo di te ed un po' lo sono anche ora. Mi piacerebbe rientrare li dentro e ritrovarti come allora, ma lo so che non sarà cosi. Però mi piacerebbe. Sarà meglio pensare al lavoro. Ridiamo un’occhiata alla pratica. Qui c’è una foto tessera della persona da contattare. Ha uno sguardo superbo, strafottente, sicuro. Occhi scuri, profondi, pelle curata. Una stempiatura troppo alta per non essere l’inizio della calvizie. Soldi ne deve avere molti. Il vestito è sicuramente di sartoria, la cravatta di seta, con un nodo piccolo un po' fuori moda. La pratica parla di proprietà in mezza Italia, intrallazzi in mezza Europa e viaggi in mezzo mondo.  E’ arrivato a metà dell’opera. Verso le tredici sarà in Via delle Belle Arti, proprio qui a 50 metri. E’ un abitudinario, andrà a pranzo nel solito posto. Non mi resta che aspettare. Nell’aria c’è un odore di terra bagnata e di qualcos’altro, qualche fiore del giardino d’agraria qui di fronte si deve essere dischiuso.

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