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Wednesday, July 6, 2011

TAV, TAX, SPES, UNI, PPP, OBAMA

Non sono impazzito, ancora, ma le parole del titolo sono un appunto preso mentre mi guardavo intorno arrivando in Ospedale e ascoltando la radio, uno schizzo di realtà, una impressione per non dimenticare (e chi ci riesce?). Qui vicino si sono menati black blok e poliziotti (mi sembra che i secondi ne abbiano prese di più), per un'opera che a seconda del vento è essenziale o non serve a niente e intanto sta li in mezzo (testimonio che il tratto milano torino della TAV non serve a un beneamato). Costruire costa, e soldi in giro pochi. Allora tasse mascherate mentre penso di acquistare una bella auto a uranio impoverito che la benzina e il gasolio fanno male a me e al mio portamonete e io non sono povero. A proposito, meglio tassare chi ha di meno e non viene a prendere l'aperitivo con me, altrimenti le tartine pro-adipe me le mangio da solo. Ma dato che di carettere siamo allegri, penso che c'è sempre una speranza. Anche qui. Poi partecipo a riunioni e ascolto discorsi e vedo budget e guardo giovani lavorare bene e con amore per poco (meglio, se li paghi di più smettono di lavorare!!! Ci vuole pungolo ci vuole nelle università) e mi immagino i discorsi dei loro genitori di sera :"era meglio farle fare la parrucchiera! Te l'ho detto ma tu volevi il pezzo di carta...guarda il figlio della Marchetti che ha aperto la carrozzeria...guadagna un sacco, paga poche tasse e ha già due case...pirla che non sei altro...." "Se era per te era meglio farle fare la puttana...pardon la escortatrice".
E anche la speranza ha un mancamento e penso che stò paese è quello che è ma qualcuno glielo dovrebbe ricordare. Un tempo (ma parliamo di molto tempo fa) esistevano e camminavano tra noi gli intellettuali (bada bene non ho detto giornalisti, ma intellettuali, e non ho detto accademici, ma intellettuali) e adesso si vive spesso nel loro ricordo. E allora un gruppo di neuroni in fondo alla mia teca cranica ha cominciato ad alzare la mano in maniera scomposta e a fare gesti richiamando la mia attenzione mentre parcheggiavo. "Ehi fratello ti ricordi di Pier Paolo Pasolini?" "Chi? il frocione comunista?" "Si , quello di Petrolio e dei film tristi e della poesia su Valle Giulia, quello che diceva che ai poliziotti bisogna dare fiori...pecchè so figli de povera giente..."
Hanno ragione a ricordarmi di PPP,  e rispetto a quaranta anni fa non vedo molte differenze, ma temo che ci saranno altre TAV e aziende e piazze piene senza che nessuno dica chiaro come stanno le cose, se non ci rendiamo conto di essere un unico paese, grande anche nella sua meschinità. Un paese in cui un capo di governo faccia come quel giovane abbronzato che sta alla Casa Bianca (Americani, che fini umoristi!!!),  dica che la sua gente, tutta la sua gente, giovani e vecchi e slavati e colorati e ricchi e poveri, tutta, ha abbastanza capacità per farcela ad uscire dalle difficoltà perchè è forte, capace, appassionata e lui, lui è ORGOGLIOSO della sua gente, di tutta la sua gente, di appartenere ad un grande paese unito e forte. Ecco cosa non siamo. Non siamo un paese. Ma panta rei e se anche le montagne cambiano, perchè non lo dovremmo fare noi?
B

1 comment:

  1. Forse non lo vedremo questo cambiamento. Però è bello crederci.

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